A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario – Libri per la Legalità

Settembre 1990, quartiere Brancaccio a Palermo. Nella chiesa di San Gaetano arriva un nuovo parroco. Un sacerdote mite e animato da una fede senza pregiudizi, un palermitano che conosce le periferie della città, e che “sa quanto peso ha la mafia in quelle zone” e che “della mafia conosce i gesti, i riti, gli uomini. E pensa, con tutto il cuore, che la mafia è il peccato”. Un uomo coraggioso e determinato, capace di seminare speranza e futuro in una periferia dimenticata e presidiata dalla mafia. È la storia di don Pino Puglisi, unico sacerdote assassinato da Cosa Nostra, “un parroco che diventa talmente insidioso da dovergli mandare quattro assassini”. A raccontare i suoi ultimi anni di vita trascorsi a fianco di ragazzi e bambini tra le strade buie e assediate di Brancaccio, dove si tocca con mano “la vera miseria” dirà la suora che gli è stata accanto nei progetti di recupero del quartiere, è la giornalista siciliana Bianca Stancanelli nel libro ‘A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario’, edito da Giulio Einaudi Editore.

Un racconto minuzioso, ricco di testimonianze anche inedite sulla storia di don Puglisi che rendono il libro un prezioso documento utile a ricostruire uno spaccato sociale e umano di una città in balìa della violenza degli uomini di mafia. Un lavoro frutto di una dettagliata e appassionata indagine giornalistica, che con la penna della Stancanelli acquista anche il valore letterario di un romanzo biografico.

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Disabilità, 12 mesi in fiaba

La disabilità diventa una fiaba, almeno per un intero anno.

Anche con un calendario è possibile raccontare la disabilità, e sostenerla. È questa l’idea che ha animato il nuovo progetto del CDMX, Comitato Disabilità del Municipio X di Roma. Un gruppo fondato e costituito da più di 300 famiglie, genitori fratelli sorelle di persone con disabilità fisica, sensoriale, psichica e genetica, che opera sul territorio sud della Capitale da oltre sei anni. Un’associazione no profit nata con l’intento di supportarsi nelle sfide di tutti i giorni, anche quelle meno conosciute, coinvolgendo il territorio municipale, e non solo.

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“Dove andare per …”, la guida per homeless contro l’invisibilità sociale – La Lente in pillole

Una guida per “continuare a vivere da esseri umani”. Descrive così Antonio Mumolo, avvocato e presidente dell’Associazione Avvocato di Strada ODV, la guida cittadina per le persone senza fissa dimora in distribuzione a Bologna intitolata ‘Dove andare per …’.

Giunta alla 12esima edizione, nelle sue 68 pagine la guida spiega, traducendole in varie lingue, le informazioni per dove mangiare, dormire, lavarsi, ma anche per orientarsi tra sportelli legali, anagrafe, e servizi sanitari in città. Una mappa stampata in 2500 copie e che verrà distribuita gratuitamente nei principali luoghi di transito e sosta delle persone senza dimora come stazioni, dormitori, centri diurni, mense per poveri.

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Dialoghi con La Lente – 3° Appuntamento

Torna l’appuntamento con la rubrica Dialoghi con La Lente, uno spazio dove parlare di libri, ma anche dove poter ascoltare dibattiti e interviste, anche agli autori dei libri.

In questa occasione parleremo di solidarietà, e di un libro che è anche un progetto a sostegno della ricerca. Precisamente in favore della Fondazione Santa Lucia di Roma, primo centro di ricerca in Italia sulle neuroscienze.

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Informazioni ai lettori: nuova Rubrica di libri

Il contrasto all’indifferenza passa, anche, attraverso la cultura che coltiviamo e i libri che leggiamo. Da qui, la decisione di aprire una nuova sezione del blog dedicata alla recensione di libri.

Non libri qualunque. Si tratta di libri di autrici/autori meno noti, o addirittura esordienti, che affrontano temi di impatto sociale.

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Disabilità e scuola, risarcimento alla non-inclusione

Storie di inadempienze. Storie di diritti, come quello allo studio, negati di fatto ad alcuni bambini. Storie di disabilità, che ad ogni nuovo inizio di anno scolastico costringono le famiglie a intraprendere battaglie solitarie.

Quella che stavolta vi racconto è una storia in cui, invece, la giustizia finalmente ha dato un po’ di speranza ad una mamma “leonessa” e al suo piccolo Ludovico, un bambino con grave disabilità che necessita di figure assistenziali di supporto in classe.

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Cosa nostra S.p.A. Il patto economico tra criminalità organizzata e colletti bianchi – Libri per la Legalità

La mafia esiste. Cosa nostra esiste. Anche dopo le stragi del 1992.

Ha cambiato volto, ha stretto nuovi accordi e studiato nuove strategie di affari. È meno visibile, meno militare e violenta di quella che aveva firmato le stragi fino al ’92. Resta sempre presente nel tessuto sociale, infiltrata nei quartieri dove ancora è visibile. Ma si è spinta oltre, stringendo accordi con i colletti bianchi sia dello Stato che dell’imprenditoria. Diventando, di fatto, pari ad una società per azioni. Di questa nuova Cosa nostra, delle sue dinamiche interne e di come riconoscerla parla il libro “Cosa nostra SpA”, scritto da Sebastiano Ardita magistrato componente del Csm, Consiglio superiore della magistratura, ed edito da Paper First casa editrice della società Editoriale il Fatto.

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Caregivers e il limbo della (dis)continuità assistenziale

Negli ultimi anni si è parlato sempre più di chi sono i caregivers, e anche questo blog si fa puntualmente portavoce delle loro richieste. Sono voci che troppo spesso restano inascoltate, incastrate tra cavilli burocratici e disposizioni inapplicate. Una condizione che dimostra la scarsa vicinanza delle istituzioni alla condizione di un familiare caregiver, fatta di assistenza quotidiana alla persona con disabilità ma anche di difficoltà economiche, essendo costretti a rinunciare al proprio lavoro. Come avviene anche per i genitori di bambini con disabilità grave, o gravissima, che spesso si trovano da soli a dover fronteggiare i costi dell’assistenza e della vita familiare, anche degli altri figli.

È quello che vive sulla propria pelle Stella, una mamma caregiver che assiste la sua bambina Uma con disabilità gravissima, che pur avendo diritto al contributo di continuità assistenziale, recentemente erogato dal Comune di Roma su deliberazione della Giunta regionale del Lazio per sostenere le famiglie nei costi dell’assistenza del familare con disabilità gravissima, non lo ha mai ricevuto.

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La voce sociale del teatro nella pièce “Lo spettacolo delle_”

“La vita ci grida contro, addosso”, recita la voce fuori campo dalla regia. Ed è il teatro a farsi carico di questo urlo inascoltato. Quello della violenza, della prepotenza, quello delle guerre nelle relazioni umane. La guerra decisa da chi ha un’arma in mano puntata contro chi viene umiliato e spogliato, anche della dignità umana. Magari perché immigrato da un angolo sconosciuto del mondo, o semplicemente perché fragile e diverso. Il bene e il male, vittima e carnefice, l’umanità divisa in due finisce per essere portata in scena da due attori, che nel testo teatrale cercano di allestire uno spettacolo.

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PsicoPoetica, è nato il mio libro

Poesie, con indole da giornalista.
Sì è possibile, lo dimostro in questo libro un pò insolito.
Sono stata una caregiver, e qui racconto anche le emozioni di quella condizione. Perchè aiutando e sostenendo chi aiuta un familiare malato o disabile, si creano condizioni di vita migliori anche, e soprattutto, per chi ha bisogno di assistenza.

Grazie a chi vorrà leggere queste pagine, e vi aspetto con le vostre sensazioni e pareri!

Parole & Appunti

“Scrivi, continua a scrivere. Magari un libro”, mi ripeteva mia madre ultimamente. Ed io ho mantenuto una promessa.

Dopo tante incertezze, e forse insicurezze, ora sono felice di presentarvi questo mio libro. Un progetto editoriale un po’ insolito, dove ci sono poesie e storie di ripartenza da sé stessi, che attraverso questo blog ho capito sempre più che possono essere non solo condivise, ma condivisibili. La poesia, fatta di luci e ferite, ricorda a noi stessi che siamo umani, e nella lettura collettiva che siamo simili, nella nostra umanità.

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