Terrorismo-vittime

Giorni di ordinaria indifferenza

La morte passa e ci lascia indifferenti. Ci urta, si mette a nudo. Anche troppo, più di quel che vorrebbe. Così capita che un altro giorno di ordinaria follia, meditata, si traduca a chilometri di distanza in un giorno di ordinaria indifferenza. E’ capitato nel giorno dell’attacco terroristico a Lione in Francia e sulla spiaggia di Sousse in Tunisia.

Succede di esorcizzare la vita, e la realtà. Ci si abitua a tutto. Alla stanchezza e alla demotivazione. Alla bruttezza, che silenziosamente prende il posto della bellezza. Ci si assuefà al silenzio, prolungato. All’indifferenza che divora le coscienze. Al dolore che ci sfiora, e alla violenza. Si convive con la paura, con l’incertezza. E con la morte, anche quella che colpisce a sangue freddo gli innocenti. Anche a quella brutalmente sponsorizzata dai mass media. Quella che viene imposta con l’immagine di volti e corpi lacerati e abbandonati a terra. Vittime alle quali a volte non è concessa neanche la dignità di un velo. Ci si abitua a tutto, anche all’istinto di difendersi da quell’orrore che lascia indifferenti di fronte alla morte.

Nei giorni del terrorismo, non si perde troppo tempo a commentare la morte di innocenti. Anzi si fa finta di niente: si alza la gamba sull’orrore e si va oltre, con passo indifferente. Non c’è tempo per condividere un’emozione, per riflettere e comprendere la realtà. Basta sintetizzarla in frame sanguinosi, come insegna a tanti l’informazione più veloce, quella che preferisce al racconto della verità fotografare l’orrore ad ogni costo. Presentando una realtà complessa come il terrorismo nel modo più semplice, con il simbolo della morte.

L’invito è a non lasciarci disorientare. A non lasciare che la paura ci renda attoniti, fino all’indifferenza. Rinunciando anche a quel corrosivo vojerismo, con cui vengono guardate la morte e l’orrore.

Oggi ha vinto il terrorismo, e anche noi siamo vittime anestetizzate dell’orrore.

6 Pensieri su &Idquo;Giorni di ordinaria indifferenza

  1. E purtroppo terribilmente giusto dire che l’umanità si sta abutuando all’indifferenza. Peggio ancora non vedo segni di cambiamento, nemmeno all’estero da anni si vive giorno per giorno, non si può vivere in pace da soli, ma penso che la classe dirigente miope si limita a rimandare ad un futuro remoto la risoluzione dei problemi. Personalmente le avversità della vita mi hanno cambiato, riconosco che sono diventato molto cinico. Altri sembra che non si accorgano nemmeno, nela logica che siamo troppi su questa terra e qualcuno deve morire.

    • Il rischio dell’assuefazione alla violenza è proprio quello di diventare cinici, a volte senza neanche accorgersene. Si perde contatto con la realtà, anche per difendersi dalle paure di tutti i giorni. E in questo senso l’informazione dovrebbe essere un bilanciere severissimo (con sè stesso) e dare gli strumenti che aiutino a comprendere gli eventi, ma così non è. Il suo finale di commento, che in parte comprendo, non posso condividerlo: non siamo nella giungla dove vige la legge del più forte, che prevale e stabilisce una legittima eliminazione degli esseri umani. Anche perché gli animali della giungla lo fanno senza cattiveria, gli umani nò purtroppo.

  2. Il fatto che non condivida l’ultima parte del discorso mi rende felice. E’ frutto di amarezza e di un senso di impotenza. Le auguro di tutto cuore di trovare altre vie per lei e per l’umanità che io non sono in grado di vedere al momento

  3. Assuefazione alle cattive notizie, il cinismo nel giudicare questi fatti, la notizia sopra tutto , in parole povere abbiamo perso il senso
    di umanità più elementare .
    Se fossi un animale , farei notare agli umani del XXI sec. , che nel
    mondo delle bestie si uccide per necessità di fame o perchè ci si
    sente minacciati da qualcuno o qualcosa ; quindi non sarebbe vera
    l’espressione ” homo omini lupus ” che pretenderebbe di legittimare un comportamento c.d. umano in bestiale .
    Si da’ il caso che nessuna delle vittime umane rappresentasse una
    minaccia per gli assassini nè questi hanno usato le membra per
    sfamarsi.
    Ma allora di che e di chi stiamo parlando ?….
    Sono P A Z Z I !!! ma di una follia lucida e consapevole che trova una scusa solo apparente nella fede religiosa più estrema.Sono,quindi, terribimente più pericolosi delle bestie feroci e dei pazzi e ,come tali, andrebbero isolati e vigilati.
    In parole povere, SVEGLIA !!!! Occidente !!! DIFENDIAMOCI !!!
    nell’ interesse dell’ INTERA UMANITA’ Arabi Sciiti Inclusi . !!!!

    • Sottoscrivo, abbiamo perso il senso di umanità. E a volte la colpa è indotta, e su questo c’è da riflettere. In ogni caso, ognuno ha il dovere di “Restare Umano”, come sollecitava un uomo impegnato in prima linea come era Vittorio Arrigoni.

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